Dietro una porta chiusa (Italian Edition) by Mary Durante

autore:Mary Durante [Durante, Mary]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Self Publishing
pubblicato: 2018-09-14T22:00:00+00:00

***

Un quarto d'ora più tardi, Lorence dormiva.

Spense il televisore, dove il film ormai dimenticato si avviava al suo finale, confermando l'intuizione dell'Omega.

Lo controllò a lungo, assicurandosi che fosse immerso in un sonno profondo, prima di staccarsi da lui.

Per quanto violento fosse risultato il calore, sembrava che sarebbe durato poco, visto che poteva sentire la sua temperatura tornare normale e l'odore attenuarsi, rimanendo sempre piacevole, ma privo di quei picchi che gli avevano tolto la razionalità.

Prese il cellulare e raggiunse la cucina. Lì digitò il numero di Logan, attento a tenere le orecchie tese per assicurarsi di cogliere anche il più piccolo cambiamento nell'Omega a pochi passi di distanza. L'amico rispose al quarto squillo.

«Sai che ore sono?»

«Un'ora in cui spero che un Alpha adulto e non ancora ottantenne sia sveglio.»

Nel cellulare risuonò uno sbadiglio.

«Non avevi un Omega da soddisfare?»

«Mi servono delle informazioni.»

Un altro sbadiglio, poi una voce di donna in sottofondo che trasmetteva irritazione a ogni inintelligibile sillaba.

«Sai che quando si vuole chiedere un favore sarebbe il caso di mostrare almeno un minimo di educazione?»

«Credevo mi conoscessi a sufficienza da sapere cosa aspettarti.»

Logan sospirò, ma lui sapeva che si trattava di scena, più che di vera esasperazione. Dopo aver trascorso decenni a guardarsi le spalle in missione e a rischiare la vita per salvarsela a vicenda, trovava assurdo che l'amico desse qualche rilevanza a simili stronzate di facciata.

«Allora, cosa ti serve?»

«Un Alpha di questa città che fa Doran di cognome. Non è uno dell'esercito, immagino sia uno della media borghesia. Voglio sapere dove abita.»

«Qualcuno che ti ha fatto incazzare?»

«Qualcuno che ha infranto la legge.»

E poco importava che si trattasse di una legge che nessuno si curava di rispettare, perché nella loro società gli Alpha avevano sempre avuto il diritto di trattare i loro Omega come preferivano, perfino quando si era scelto di aggiungere alla costituzione qualche divieto simbolico, come quello di torturarli o punirli senza motivazioni adeguate. Quel verme aveva toccato Lorence, lo aveva tormentato fino a traumatizzarlo. Forse non aveva il potere di dare una lezione a Ostermann, che aveva la carica di generale a parargli il culo, ma un semplice civile come Doran non aveva la minima possibilità di salvarsi dalla sua collera.

«C'entra con il tuo Omega?»

«Non è il mio Omega,» ribatté quasi in automatico, e subito in bocca percepì un retrogusto aspro e spiacevole.

«Ma se ci hai scopato fino a ora.»

«Lo possiedo, ma non è mio. Non come può esserlo un Omega.»

Perfino mentre pronunciava quelle parole si ritrovò a lottare contro un disagio che gli pervadeva il petto.

Voleva marchiarlo.

«D'accordo, raccontati pure le stronzate che preferisci.» Logan fece un sospiro. «Dammi qualche ora, e domani ti faccio sapere quello che riesco a recuperare dagli archivi.»

«Mi bastano una foto e un indirizzo.»

«Voglio sapere cosa gli farai?»

Roy curvò le labbra in un sorriso.

«Non credo.»

«Evita stronzate troppo grosse. Ti ho già detto che sei sotto osservazione.»

Il nome non pronunciato che rimase ad aleggiare comunque nella sua mente lo fece irrigidire.

«È tutto?» gli chiese, sforzandosi di tenere la voce tranquilla.

«Grazie, Logan, che ti preoccupi per me e che sei sempre disponibile e pronto a farmi dei favori.

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